Prefazione di Alessandra Venturelli
Come può la neurologia essere al servizio del benessere dei bambini e migliorarne l’apprendimento? Come può concretamente aiutare insegnanti e genitori a orientare l’insegnamento e l’educazione, per promuovere il loro sviluppo in modo armonico o per recuperare le difficoltà scolastiche del leggere, dello scrivere e del contare?

Queste le domande a cui la neurologa francese, autrice di Uno sguardo nuovo sull’alunno (Un nouveau regard sur l’élève), cerca concretamente di dare risposte mostrando, con un linguaggio chiaro ed immediato e al contempo scientificamente rigoroso, come tutte le difficoltà di scrittura e del linguaggio derivano dal fatto che l’alunno non è riuscito a raggiungere una postura equilibrata e stabile.
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Basandosi sull’osservazione di una lunga esperienza clinica con migliaia di bambini, lo sguardo nuovo dell’autrice sull’alunno parte da un approccio umanista di neurologia funzionale, che prevede una visione dinamica capace di considerare il bambino nella sua interezza di mente e corpo; tale ottica tiene in debito conto le possibilità del soggetto di trovare continuamente nuove condizioni di equilibrio posturale e cerebrale, vale a dire di benessere psicofisico, di adattamento e di più facile apprendimento, grazie alle grandi potenzialità di plasticità neuronale scoperte recentemente dalle neuroscienze.
Cervello e corpo formano, infatti, un anello di continuo interscambio, per cui la capacità di ristabilire di volta in volta l’equilibrio del corpo – quando un alunno è impegnato in un’attività complessa, come ad esempio quella di leggere o scrivere – porta il cervello a canalizzare le energie del bambino in modo efficace nei vari apprendimenti a scuola, così come nelle diverse situazioni della vita quotidiana.
Ciascuno ha un modo personale di orientarsi nello spazio mentale a seconda dell’occhio dominante neurologico che riflette un profilo cerebrale ben preciso, in quanto esso qualifica non soltanto una lateralizzazione del corpo, ma anche un particolare modo di muoversi, di essere e di imparare. L’obiettivo è quello di offrire a ciascun bambino adeguate opportunità di cercare il proprio equilibrio in base alle proprie caratteristiche, a scuola come negli sport e nelle attività abituali. L’invito rivolto a insegnanti e genitori è dunque quello di non affidarsi a priori a norme precostituite e di preferire una pedagogia che incoraggi il bambino stesso a cercare il proprio atteggiamento posturale – ad esempio la posizione più comoda di fronte alla lavagna o il giusto assetto quando scrive secondo un asse di equilibrio di mano scrivente, occhio che dirige e piede dominante – senza tralasciare di accompagnarlo in questa ricerca, per essere pronti a guidarlo con dolcezza nel caso in cui da solo non trovi l’adattamento più funzionale.
L’autrice non si limita quindi ad analizzare le cause neurologiche e fisiologiche delle difficoltà scolastiche o di situazioni squilibrate che generano affaticamento, dolore e, a catena, minori capacità di apprendimento. Il suo approccio è dichiaratamente di pedagogia diversificata orientata alla prevenzione: rispondendo ai bisogni diversi degli alunni in classi eterogenee, la Zekri-Hurstel offre consigli pratici su come favorire le condizioni di apprendimento, che si tratti di scrittura, di lettura o di linguaggio, o più semplicemente del comportamento degli alunni in classe. Ciò che conta è arrivare a suggerire con semplicità soluzioni efficaci di postura globale, in aula così come nelle attività sportive e del tempo libero, poiché dietro ogni attività c’è il coinvolgimento di tutto il corpo.
Nell’ambito della scrittura, in particolare, è necessario – per trovare maggiore facilità e dunque approdare al piacere di scrivere – ripristinare a priori l’intero schema corporeo. Analogamente, per quanto riguarda il linguaggio parlato e la lettura, fondamentali sono i gesti che aiutano l’alunno a focalizzare meglio la sua attenzione e le sue capacità di apprendimento, soprattutto grazie alla stimolazione dei cinque sensi che sono alla base del linguaggio. Una proposta didattica particolarmente significativa è, a questo proposito, l’Alfabeto sensoriale, formato da lettere multisensoriali che, oltre ad essere oggetti concreti e piacevoli, offrono ad ogni bambino l’opportunità di privilegiare la propria modalità sensoriale preferita.
Tutti gli aspetti e le diverse espressioni del bambino, a scuola come nel tempo libero, devono essere ricondotti ad un unico cervello che può funzionare nel migliore dei modi soltanto se il corpo ritrova la sua armonia alla … scuola dei gesti.
E questa in fondo è la grande lezione dell’autrice: come tradurre la scienza neurologica in saggezza pratica per insegnanti e genitori, ma anche per esperti di difficoltà scolastiche e di DSA, e come trasformare così la vita quotidiana di tanti alunni migliorando in modo semplice ed efficace, su basi scientifiche, le condizioni del loro benessere e del loro apprendimento.
Alessandra Venturelli
Presidente A.I.D
Associazione Italiana Disgrafie