LA DISGRAFIA

Il termine disgrafia qualifica una scrittura eccessivamente lenta e faticosa, oppure impulsiva e poco controllata, maldestra e difficilmente leggibile, spesso poco ordinata nello spazio grafico, con un livello grafo-motorio generale che non corrisponde né all’età, né alla classe di frequenza dello studente.

Si tratta di un disturbo specifico di apprendimento che riguarda ogni bambino o adulto che presenta una scrittura carente da un punto di vista qualitativo, senza che alcun deficit neurologico o intellettivo giustifichi tale problematica. La disgrafia riguarda quindi esclusivamente il gesto grafico e comporta un’importante difficoltà nell’esecuzione della scrittura a mano.

Tuttora, si tende a distinguere, secondo il quadro clinico, tra disgrafia come disturbo specifico di apprendimento (dovuta prevalentemente a cause neurobiologiche) e difficoltà scolastica di scrittura (dovuta più a mancati stimoli in fase di insegnamento/apprendimento). Tuttavia, sulla base dei più recenti studi scientifici, si tratta in realtà di una medesima linea continua di difficoltà analoghe, anche se di grado diverso che dovrebbero indurre ad interventi di maggiore prevenzione e recupero, prima di ricorrere eventualmente a strategie dispensative e compensative, come previsto dalla Legge 170 del 2010 sui DSA.

Per approfondimenti vai a FAQ e a LA RIEDUCAZIONE DELLA SCRITTURA